FONDAZIONE AMREF HEALTH AFRICA ONLUS - COMITATO COLLABORAZIONE MEDICA CCM

HEAL - Salute Integrata: uomo, ambiente, animali, economia.

 

 

Manifesto QdF2023 ccm web

 

ENTE BENEFICIARIO DEL PROGETTO

Fondazione Amref Health Africa Onlus - Comitato Collaborazione Medica CCM (in breve Amref-CCM). La fondazione è il risultato di un percorso di fusione per integrazione tra Amref Health Africa Onlus e Comitato Collaborazione Medica CCM, con efficacia dal 10 dicembre 2020. Dal 1 aprile 2021, è efficace anche l’alleanza tra la Fondazione e CIAI - Centro Italiano Aiuti all'Infanzia, per rafforzare l’impatto dei progetti in corso in Africa e mettere al centro il benessere dei bambini beneficiari.

Nata in Kenya nel 1957, Amref Health Africa rappresenta la più grande organizzazione sanitaria non-profit attiva in Africa e lavora per aumentare e rendere sostenibile l'accesso alla salute per le comunità africane, attraverso la formazione di personale sanitario, investimenti in salute pubblica e una più estesa fornitura di servizi innovativi.

Da oltre 60 anni presta soccorso sanitario agli abitanti delle aree più remote del continente grazie ai "Dottori Volanti", sempre in volo per l’Africa sub-sahariana a bordo di piccoli aerei equipaggiati come ambulanze. Raggiungiamo ogni anno oltre 10 milioni di persone attraverso:

  • la collaborazione degli operatori di comunità esperti su tematiche igienico-sanitarie
  • gli outreach dei medici specialisti presso le aree più remote del continente le attività svolte all’interno delle strutture sanitarie gestite nei Paesi, con il lavoro del personale sanitario formato
  • il supporto delle nuove tecnologie, con cui diffondiamo messaggi fondamentali per la tutela della salute.

 

La rete internazionale di Amref è oggi attiva in 35 Paesi africani con più di 130 progetti di promozione della salute. Oltre agli uffici nazionali e regionali in Africa, Amref possiede 11 sedi in Europa, Stati Uniti e Canada, impegnate in attività di sensibilizzazione, advocacy e raccolta fondi. In Italia è attiva dal 1987.

Grazie alle fusioni e alleanze portate avanti negli ultimi 2 anni, Amref ha sviluppato le sue attività istituzionali di cooperazione allo sviluppo, raggiungendo un totale di oltre 172 progetti, volti a migliorare le condizioni igienico sanitarie, sociali, economiche e ambientali delle popolazioni in Kenya, Etiopia, Sud Sudan, Uganda, Senegal, Burkina Faso, Costa d’Avorio, Malawi, Zambia e Italia.

Attraverso 4 aree di intervento - acqua e igiene, tutela dell’infanzia, diritti e salute delle donne, salute e formazione sanitaria - coinvolge come protagonisti del cambiamento i beneficiari stessi degli interventi: il 97% del personale che lavora con Amref in Africa è africano.
Perché siano gli Africani, ogni giorno, a prendersi cura dell’Africa. 

 

LUOGO DI INTERVENTO

Etiopia, Regione Somala, Distretto di Liben, Area di Filtu, villaggi di Golbo, Osobay, Harbali e Ahimedo.

 

OBIETTIVO GENERALE

L'obiettivo generale è migliorare il benessere e la resilienza agli shock delle comunità vulnerabili nelle aree pastorali e agro-pastorali del Corno d'Africa, migliorando l'accesso ai servizi sanitari per le persone e per gli animali e, allo stesso tempo, migliorando la capacità di gestione delle risorse naturali.

 

AMBITO DI INTERVENTO

Amref Health Africa protegge e promuove i diritti alla salute primaria universale. Il progetto "HEAL - Salute Integrata” si concentra su aree pastorali in Etiopia che condividono alcune caratteristiche comuni in termini di clima, cultura, dinamiche demografiche e sfide correlate. Queste aree hanno forti dinamiche di relazione anche con i territori immediatamente al di là dei confini etiopi e sono legate nel loro contesto storico.

Il progetto HEAL si basa su queste fondamenta per sostenere un approccio dal basso verso l'alto, partecipativo, specifico del contesto, coordinato e integrato, per rimodellare l'erogazione dei servizi sotto forma di “Unità Sanitarie Uniche” o "Unità One Health” (OHU). Queste unità facilitano la combinazione di servizi provenienti da diverse discipline in modo integrato, facilitando le interazioni e il coordinamento tra dipartimenti governativi, fornitori di servizi privati e comunità. Il loro obiettivo è rafforzare in modo sostenibile i servizi sanitari per le persone, il bestiame e i pascoli, e sostenere così le comunità nello sviluppo di strategie sostenibili per far fronte ai cambiamenti ambientali e alle minacce legate al cambiamento climatico.

 

CONTESTO DI INTERVENTO

L’Etiopia ha una popolazione di circa 120 milioni di abitanti, è il secondo paese più popoloso dell'Africa subsahariana, ed è uno tra i Paesi più poveri e diseguali al mondo, classificato nel 2022 al 175° posto su 191 nell'Indice di Sviluppo Umano (HDI). Il Corno d'Africa è stato colpito duramente da ricorrenti siccità conseguenti i cambiamenti climatici tuttora in corso. Il fenomeno ha causato la mortalità generale del bestiame e la perdita dei mezzi di sussistenza per gran parte delle comunità pastorali che vivono nelle aree aride del sud est del paese. Questo progetto interviene in un’area particolarmente toccata da tali fenomeni: l’area di Filtu, nelle comunità di Golbo, Osobay, Harbali e Ahimedo, della zona di Liben, nella regione somala dell’Etiopia. In questa zona, la pressione demografica unita alle condizioni climatiche riduce i tempi di recupero dei pascoli e contribuisce al degrado produttivo generale del territorio. Il depauperamento dei pascoli comporta la perdita di valore del bestiame e dei prodotti derivati, principale fonte di reddito a Filtu, rendendo le 4 comunità ancor più vulnerabili e dipendenti dal sostegno umanitario internazionale. Alle criticità determinate dalle ricorrenti siccità si associano crisi sanitarie caratterizzate dall’accessibilità inadeguata ai servizi di base per gran parte delle popolazioni. Per tali ragioni il progetto “HEAL Salute Integrata" si fonda sull'assunto che, nonostante le sfide, la popolazione, il suo bestiame e le risorse naturali possano fornire una base da cui fondare la resilienza delle comunità rurali ai cambiamenti climatici. Il benessere di queste 4 comunità pastorali in Etiopia dipende dalle strette interconnessioni tra pascoli, bestiame e salute umana. Questa visione integrata della salute (umana, animale ed ambientale) fornisce la base ideale per applicare un approccio di intervento di prossimità denominato "One Health" che è volto a migliorare l'accesso e l’efficacia dei servizi sanitari e veterinari di prossimità, affinché tali servizi fungano da stimolo e sostegno ai fattori economici e produttivi di base, rendendo le popolazioni resilienti ai cambiamenti climatici e sempre più autosufficienti.

 

PARTECIPAZIONE LOCALE

La gestione del progetto “HEAL - Salute Integrata" implica la partecipazione di tutta la comunità e delle sue istituzioni, adottando inoltre un forte approccio di genere sia nei ruoli decisionali che nella fornitura di servizi. Ciò è riflesso sia nella composizione della struttura di affiancamento ai servizi offerti dalle unità “One Health", ovvero i “MSIP” (le Piattaforme di innovazione multi-stakeholder), che nella modalità di mobilitazione della comunità per la fornitura di servizi. Il team di progetto lavora per garantire un'adeguata rappresentanza femminile nei “MSIP" (oltre il 30%), in modo da assicurare che le donne delle comunità partecipino attivamente alla discussione dei problemi e abbiano voce in capitolo nell'individuazione delle soluzioni. In via generale, i “MSIP" sono composti da rappresentanti di diversi gruppi che ricoprono un ruolo fondamentale nelle comunità (anziani, capi villaggio, guaritori tradizionali, leader religiosi cattolici, ortodossi e musulmani e attori comunitari). Questo approccio amplia la base di partecipazione e garantisce un buon equilibrio politico e di genere. Attraverso il “MSIP" tutti i settori della comunità hanno le stesse possibilità di essere coinvolti durante i dibattiti (participation) e conoscere (awareness) e quindi beneficiare della fornitura dei servizi integrati attraverso le unità “One Health". Attraverso i “MSIP" gli attori comunitari mobilitano la comunità in anticipo, informando dove e quando si svolgeranno i servizi di informazione, sanitari e veterinari delle unità “One Health". Il calendario delle attività delle unità “One Health" (orari di inizio e punto di raccolta) sono concordate con i “MSIP" per facilitare il raggiungimento fisico dei luoghi da parte di donne, uomini, ragazze e ragazzi, in base ai loro ruoli domestici, lavorativi e di studio. I servizi di conoscenza e divulgazione sono pianificati ed organizzati per garantire che le donne e le ragazze ricevano consulenza e sostegno su questioni di salute riproduttiva. Alle donne in gravidanza e in allattamento viene prestata particolare attenzione, onde garantire che ricevano consulenza e informazioni sulla loro salute alimentare e su quella della loro famiglia, perchè siano supportate nella pianificazione del parto con largo anticipo, in prospettiva, con il costante sostegno ai “MSIP" durante l'attuazione del progetto, si raccoglieranno sempre più informazioni sulle esigenze di ciascun gruppo della comunità, e le attività saranno quindi progressivamente allineate per garantire che venga promosso un approccio sempre più su misura, adatto al genere e all'età, durante tutto il progetto. Fondamentale infine sarà il coinvolgimento dei leader religiosi nelle attività di progetto. I leader religiosi, cattolici, ortodossi e musulmani, fungono infatti da messaggeri educativi e agenti di cambiamento durante gli eventi della comunità, usando la loro influenza per favorire l'accettazione e la diffusione di messaggi.

 

SINTESI PROGETTO CON BREVE DESCRIZIONE ATTIVITÀ

In sintesi, il progetto “HEAL - Salute Integrata" promuove la salute umana, animale ed ambientale attraverso la fornitura di pacchetti di servizi attraverso le unità "One Health”. Questi comprendono:
Educazione sanitaria e veterinaria: il progetto promuove sessioni integrate di educazione sanitaria e di sensibilizzazione sulla salute umana, animale e ambientale, compresa la prevenzione e il controllo delle zoonosi e di altre malattie a rischio epidemico, l'igiene personale e ambientale e i servizi igienici.

  • Screening sanitario e veteriario generale: lo screening attivo delle malattie, con particolare attenzione alle malattie infettive e alle zoonosi (brucellosi); lo screening nutrizionale per i bambini sotto i 5 anni e per le donne in gravidanza e in allattamento. Ulteriori screenings comprenderanno anche lo screening della malaria tra le donne in gravidanza e della salmonellosi tra la popolazione.
  • Servizi sanitari e veterinari preventivi: il progetto supporta i servizi di vaccinazione di routine per bambini sotto i 5 anni e delle donne in età riproduttiva. Il progetto supporta inoltre le sessioni di vaccinazione degli animali.
  • Servizi sanitari curativi: attraverso le unità "One Health”, vengono effettuati servizi curativi o di trattamento per i casi di emergenza identificati tra gli esseri umani e gli animali, e viene fornito i primo soccorso o il trattamento iniziale ai casi che necessitano di un rinvio per un'ulteriore gestione presso la struttura sanitaria di riferimento.
  • Incontri consultivi comunitari: i "MSIP" e gli attori della comunità conducono incontri consultivi e di informazione su questioni che riguardano la salute umana, animale e ambientale e discutono i possibili interventi che possono essere realizzati dalla comunità stessa e con un eventuale supporto esterno.
  • Supervisione di supporto: attraverso i “MSIP", agli attori comunitari viene fornita una raccolta dati e supervisione tecnica di supporto in diverse aree del loro lavoro.

In particolare, l’intervento oggetto della richiesta di contributo da parte della Quaresima di Fraternità si focalizza sulle seguenti azioni:

1. Mantenere e rafforzare il ruolo delle “MSIP" in ogni kebele/villaggio d'intervento: il progetto pianifica di organizzare 12 incontri in totale per le “MSIP" nei villaggi interessati dal progetto (3x Go/òo, 3x Osobay, 3x Harbali e 3x Ahimedo). Durante gli incontri cui sono previsti una media di 150 partecipanti ognuno (tot 1.800 di cui 70% donne). Saranno discussi temi relativi alla salute umana, animale ed ambientale tra cui: a) l'uso dei servizi igienici pubblici e il coinvolgimento della comunità nella loro gestione, b) la riduzione al minimo del parto a domicilio, c) la conoscenza della salute umana e animale, con particolare attenzione alle malattie zoonotiche in relazione alla crisi idrica e della siccità, d) gestione materiale degli incontri MSIP, e) consultazione e coinvolgimento della comunità sui bisogni e sulla portata dei servizi svolti dalle unità "One Health”. Gli incontri saranno registrati e comunicati. I partecipanti intervistati prima e dopo gli incontri onde verificarne il livello di coivolgimento e maggior conoscenza acquisita.

2. Formazione continua del personale delle unità “One Health" (formazione degli esperti formatori): il progetto interviene sulla formazione continua degli esperti di settore che sono membri delle unità “One Health", tra cui I) salute umana, II) salute veterinaria, III) salute ambientale, IV) fomazione e coinvolgimento comunitario. Il progetto programma 1 workshop dedicato a ciascun settore, con la partecipazione di ca 12 esperti (40% donne) dedicato alla pianificazione e coordinamento degli interventi a livello multisettoriale, facilitando così un intervento tempestivo di base su zoonosi, salute umana e allevamento degli animali, gestione del territorio, integrazione di genere e sistemi di pianificazione e risposta integrati. Il workshop di formazione sarà registrato e comunicatp. I participanti saranno testati prima e dopo la formazione onde verificarne il livello di competenza e maggior conoscenza pratica acquisita.

3. Pianificazione e supporto alle unità mobili “One Health”nei 4 siti target, con particolare attenzione al sostegno all'erogazione di servizi di qualità: il progetto supporta l’erogazione del servizio delle unità mobili “One Health" nei 4 siti target e della sua progressiva formazione "on the job". Nel periodo proposto, il progetto pianifica di erogare 50 servizi clinici di comunità da parte delle unità mobili. Durante le attività di erogazione integrata dei servizi di salute umana, veterinaria ed ambientale, il progetto si prefigge di: a) fornire cure sanitarie, incluse immunizzazione e servizi pre e post parto, a 9,500 beneficiari (30% donne, 50% bambini, 20% uomini); b) fornire cure dirette alla salute degli animali a 1.500 beneficiari: c) supportare 1 campagna vaccinale rivolta a ca 2.500 beneficiari (100% bambini) e 1 campagna vaccinale veterinaria rivolta a 2.000 beneficiari (mucche/cammelli/capre); d) organizzare 1 campagna di educazione sanitaria dirette alla salute umana e veterinaria rivolta a 10.000 beneficiari (70% donne); e) coadiuvare la formazione sul lavoro per 25 tra Health Extension Workers (HEWs) e Community Animai Health Workers (CAHWs).